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Il catalogo
PRODOTTI > CATALOGO
> LIBRI
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titolo |
Niccolò de Portis Manoscritto medico e ricettario 1470 |
descrizione
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L'autore del manoscritto Niccolò De Portis ne ha annotato di sua mano le carte con ricette, medicamenti, erbari, brani di opere scientifiche dell'antichità, ma anche filastrocche, calendari lunari, notizie di famiglia, preghiere e disegni lungo molti dei margini liberi dallo specchio di scrittura. Ciò che sorprende, curiosando tra le tracce che egli ha disseminato, sono le competenze che traspaiono dalla lettura dei rimedi, la conoscenza che dimostra di avere di certe opere classiche di medicina, dei colleghi che cita sovente e con i quali dialoga, la cultura che gli proviene, dal percorso di studi. Niccolò De Portis scrive in latino ed in volgare (nella variante veneziana allora lingua di cultura anche in Friuli) alternandoli liberamente. Non è ancora possibile rintracciare con certezza il curriculm studiorum seguito dal Nostro, ma la trascrizione di alcuni brani di medicina medievale e la citazione frequente dei relativi autori lasciano presupporre un dialogo diretto con il programma del corso di studi allora in voga (a Bologna e, con buona probabilità, anche negli altri studii), dove si leggevano, appunto, i libri di Avicenna, Averroè, Galeno, Ippocrate, Rhazes. Accanto q questi è citato anche Aristotele. Sempre in latino sono citati Antonio Cermisone, Serapione, Johannis de Spelo (Spello in provincia di Perugia), Petrus de Argelana (ma probabilmente Argelaria ovvero Argellessur-mer località prossima a Montpellier rinomata città universitaria, il noto alchimista Arnaldo da Villanova (studioso di medicina, astrologia e alchimia, nel 1339 trasformò la scuola di Montpellier - di cui era rettore - in università) e Pantalion Quaianus che definisce magister.
2 volumi raccolti in cofanetto (340 copie numerate)
Copia anastatica del manoscritto Volume di 176 pagine stampate a 6 colori in bianca e volta su carta cotone velata avorio da 100gr della cartiera Magnani di Pescia.
210 x 285 mm
Trascrizione dell'opera
Dal latino e dal volgare con traduzioni di Liliana Cargnelutti e Fabio Cavalli.
Volume di 318 pagine stampate su carta cotone vergata avorio da 100gr della cartiera Magnani di Pescia.
210 x 285 mm |
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